La app SRM X-Power è NECESSARIA per l’installazione dei pedali in quanto rappresenta l’unico dispositivo in grado di effettuare la CALIBRAZIONE DELL’ANGOLO (necessaria per il corretto calcolo della proporzione della potenza del sistema delle celle di carico).
Oltre a questo fatto la app è molto utile per monitorare lo stato dei pedali in termini di tempo di vita, durata delle batterie e tutti gli altri parametri che ci permettono di capire lo stato dei pedali (forze tangenziali, forze longitudinali, temperature, offsett, valori dei bridges…).
Tramite la app è anche possibile inviare una diagnostica dello stato dei pedali al service center di competenza (in copia arriverà anche a te, sull’indirizzo email che indicherai durante la procedura). Questa diagnostica è molto utile per capire la situazione generale.
Di seguito un video che mostra la procedura:
Le principali fasi da seguire per l’invio sono:
Assicurarsi che i pedali (o il pedale nel caso il tuo sistema sia singolo) siano carichi ed accesi (basta ruotarli e vedere il led accesso posto all’estremità interna dell’asse)
Posizionare la pedivella destra perfettamente verticale in basso (è importante per capire se la procedura di installazione è stata eseguita correttamente oppure per determinare qualche movimento del pedale)
Premere nel tab INFO che si trova in basso a destra della app una volta che i pedali sono connessi il pulsante “INVIA DIAGNOSTICA”
Compilare i campi “descrizione problema” ed “email” (con il tuo indirizzo di posta dove sarai raggiunto dal service center di competenza
Se il tuo PowerControl8 si riavvia continuamente e non ti permette di collegarlo al computer il problema potrebbe essere nel firmware che per qualche motivo si è corrotto (specialmente se questo accade dopo una procedura di aggiornamento, cosa sempre delicata da fare).
Cosa puoi fare? Prima di spedircelo per una ispezione poi agire nel seguente modo:
Mentre il tuo PowerControl8 si riavvia premi RIPETUTAMENTE (5 volte) il tasto MODE, cosi facendo forzi il dispositivo ad andare in una funzione particolare chiamata MASS STORAGE MODE, praticamente diventa una penino USB.
Questo modo ti permette di poterlo collegare al tuo computer per poter vedere le cartelle al suo interno: troverai una unita SRM_PC8 nei dispositivi.
Navigando le varie cartelle contenute troverai una chiamata “FIRMWARE”.
Devi inserire il file del firmware che trovi qua all’interno di essa.
Una volta finita la copia puoi fare la rimozione sicura dell’hardware e lasciare il PowerControl8 riavviarsi per ricaricare correttamente il firmware.
A questo punto dovresti aver tutto pronto e funzionante!
È arrivato il momento di completare il tuo pedale #SRMX-Power da singolo a doppio.
Niente di più semplice… dopo aver acquistato l’estensione di #SRMX-Power che trovi qua basta eseguire i seguenti passi:
togli il pedale sinistro (quello senza misuratore)
installa il nuovo pedale sinistro dotato di misuratore di potenza (estensione) come un normalissimo pedale e come suggerito dalla procedura di installazione di #SRMX-Power
dopo aver attivato entrambi i pedali ruotandoli sugli assi posiziona verticalmente il destro rivolto verso il basso (come hai fatto quando hai installato il singolo)
avvia la app SRM X-Power e ricerca il pedale dentro
nella prima schermata seleziona la modalità doppia che automaticamente ti porterà alla selezione del sinistro
esegui la procedura guidata di installazione
Non è chiaro? Dai una occhiata a questo video:
Ora hai un misuratore completo dove la potenza visualizzata non è più derivata dal valore letto a destra e raddoppiato ma la somma dei valori letti a destra ed a sinistra.
In questo modo automaticamente vengono attivate anche le metriche di bilanciamento della pedalata e quelle relative alla separazione dei valori a destra ed a sinistra.
Oggi si parla di PowerControl8, nello specifico del mancato collegamento al computer.
Un passo indietro: il PowerControl8 viene visto dal computer come una normalissima memoria USB, quindi, una volta collegato, sarà visibile nei dispositivi presenti nel tuo computer: dal finder per sistemi Apple o da Computer per i sistemi Microsoft.
Due passi indietro, per i clienti storici di SRM, i “vecchi” PowerControlIV, PowerControlV, PowerControlVI (connettori binder) e PowerControl7 (connettore Mini-USB) pur avendo una connessione USB a prima vista “simile”a quella del PowerControl8 usavano una comunicazione seriale e per questo i software avevano bisogno dei relativi drivers.
Torniamo al nostro PowerControl8… a volte può capitare che pur collegandolo tramite il suo cavo al computer questo non sia visibile o riconosciuto correttamente.
Questa cosa può dipendere da diversi fattori:
PowerControl8 in protezione
Connettori sporchi/ossidati
Computer con problemi
Cavo difettoso
PowerControl8 difettoso
Ho scritto volutamente le possibili cause in ordine.
Partendo dalla prima, questa merita un preambolo: quando i dispositivi sono collegati al computer via USB Mass Storage (memoria di massa), come per esempio il nostro PowerControl8, viene stabilito un collegamento con passaggio di corrente (dati). Proprio per questo motivo i sistemi operativi (Windows e MacOS) prima di staccare il dispositivo richiedono una “espulsione sicura” che in poche parole non fa altro che chiudere i lavori in sospeso e toglie la corrente per evitare picchi che potrebbero danneggiare l’elettronica dei dispositivi collegati. Purtroppo questa procedura non è sempre eseguita allora il firmware del PowerControl8 se riscontra una situazione anomala, per prevenire danni alla sua elettronica, manda il modulo che si preoccupa della connessione USB in protezione. Questo comporta appunto un mancato successivo collegamento al computer. Per ripristinare il modulo è sufficiente premere contemporaneamente i tre tasti del PowerControl8 per qualche secondo fino alla comparsa del messaggio “Battery ok”. Tranquilli, nessun dato andrà perso! Io ti consiglio di toglierlo dal manubrio, metterlo in un piano ed usare due mani!
Il secondo problema è semplice: il connettore e’ placcato in platino per proteggerlo da agenti atmosferici (infatti e’in bella vista e non risente di acqua), può capitare che si sporchi oppure il sudore crei una patina che impedisce il collegamento: in questo caso e’sufficiente un cotton fiock ed un po di alcool per ripulirlo.
Gli altri casi sono meno frequenti, il consiglio che ti do per cercare di capire dove sta il problema è semplice: prova a cambiare cavetto o computer per capire se il problema persiste. In caso affermativo il PowerControl8 deve essere controllato in SRM Italia
Ultima cosa… il connettore e’fatto con 4 pin ed una calamita nel centro. Il fatto che il PowerControl8 permetta la ricarica ma non la connessione non ti da la sicurezza che il cavo sia funzionante o pulito al 100% in quanto essendo composto da più contatti, potrebbe avere problemi “parziali”.
Questa immagine ti mostra a destra i pin usati per la ricarica (con relative polarità) mentre gli altri sono quelli per la comunicazione. Se fossero sporchi oppure il cavo avesse problemi in questi, il tuo PowerControl8 si ricaricherebbe senza problemi ma non riuscirebbe a connettersi.
Con un ottimo compromesso tra peso e prezzo questa nuova pedivella realizzata da SRM si inserisce perfettamente nel concetto modulare che sta alla base di #SRMOrigin.
Dopo la famosissima pedivella in carbonio prodotta da LOOK (quella per intendersi con lo speciale inserto, il trilobe, che permette di avere la possibilità di selezionare la misura da 170 a 175 passando da 172.5mm), la leggerissima versione THM e l’entry level in alluminio abbiamo quindi la quarta versione in materiale composito.
Tutte le pedivelle sono intercambiabili e possono essere utilizzate indistintamente sui sistemi #SRMOrigin nelle versioni strada, MTB e pista su tutti gli assi confermando quindi questa soluzione come la più personalizzabile possible.
Tecnicamente le pedivelle sono costituite da due inserti in alluminio alle estremità, ossia dove viene inserito il pedale e l’asse con una anima di congiunzione ed il tutto avvolto ed unito da carbonio.
La singola pedivella ha un peso di circa 170gr. compresa di viteria e si trova esattamente a metà strada tra la versione in alluminio con un peso di 205gr. e quella in carbonio LOOK da 125gr.
Una ulteriore novità è rappresentata dall’estrattore che permette di rimuovere facilmente la pedivella senza doverla danneggiare o scalfire anche minimamente.
Di seguito trovi un piccolo video che illustra come utilizzare l’estrattore.
Per quanto riguarda le dimensioni questa nuova pedivella è disponibile in tutte le lunghezze: 150, 155, 160, 165, 167.5, 170, 172.5 e 175mm.
Si, hai letto proprio bene, si parte da 150mm ed è anche disponibile la versione 172.5mm per la tua MTB.
Proprio il prezzo la rende molto appetibile perché costa solo 100 euro in più della entry level in alluminio e ben 600 euro in meno della “regina” versione LOOK, tralascio un po la versione THM in quanto la considero una cosa molto particolare (113gr.)
Oggi si apre un discorso abbastanza complicato per cui proviamo a partire da una panoramica abbastanza generale: le piattaforme virtuali, complice il periodo particolare (#pandemia #covid19), stanno letteralmente dilagando e gli eSports (acronimo inglese che significa SportElettronici) stanno continuamente avanzando in interesse e, conseguentemente, in mercato ($).
Inutile dirlo, al momento della stesura di questo articolo, la piattaforma di riferimento è Zwift, anche se devo dire che qualcosa bolle in pentola in giro di “alternativo”.
Parlando appunto di questa piattaforma, voglio analizzare brevemente due fattori:
il Cheating (ossia il “barare”) per incrementare la performance, il doping virtuale
la rilevazione della Potenza e quindi possibili incongruenze relative alle tue attività all’aperto (outdoor)
Partiamo dalla cosa più “glamour”, la prima 🤣: rubare è semplicissimo in quanto basta variare il tuo peso oppure manipolare la calibrazione del tuo misuratore di potenza (oppure, se volete proprio togliervi ogni sfizio entrambi) ed il vostro avatar sfreccerà su qualsiasi salita molto più velocemente di quanto dovrebbe farlo. Non sto ad entrare nel merito di questi procedimenti, ovviamente li trovo inutili e ridicoli, ma purtroppo queste cose esistono e difficilmente possono essere evitati se non con procedure drastiche (ricordo una convocazione lo scorso anno presso l’UCI dove fui chiamato insieme ad altre aziende produttrici di misuratori di potenza per analizzare un po la situazione e capire i possibili risvolti visto che questo tipo di sport sta prendendo campo molto rapidamente).
Ovviamente quando ti alleni o semplicemente pedali la sfida deve essere sempre con te stesso, la piattaforma ti deve servire in ambito motivazionale, se devi guardarti troppo intorno e basarti sugli altri allora rischi di perdere un bel po di entusiasmo e potresti distrarti dai tuoi veri obiettivi.
Al di la di tutto esistono già qualche accorgimenti per “contenere” il fenomeno (ho scritto contenere, tra virgolette, e non escludere) come, per esempio, il fatto che per eventi importanti, devi registrarti su ZwiftPower (la piattaforma che raccoglie tutti i dati di tutti gli eventi relative alle prestazioni degli utenti registrati). Questa piattaforma fa le prime “pre-analisi” del file come il controllo del peso dal profilo di Strava, in alcuni eventi richiede l’utilizzo della fascia cardio per correlare la potenza indicata con la reazione del cuore e monitorizza le tue performance (principalmente sulle basi delle tue potenze critiche nel tempo) durante le tue sessioni (ha anche avuto qualche problemuccio in merito al GDPR in quanto deteneva e mostrava dati personali).
Riguardo al primo punto mi fermo qua, lo riprenderò tra poco e proseguo con la rilevazione della potenza: presumibilmente per fare la tua sessione dovrai mettere la tua bicicletta sui rulli (operazione ahimè, molto delicata e discutibile) che saranno visti come un dispositivo controllabile e come sorgente della potenza per il calcolo della velocità: per farla breve i software hanno bisogno dei vari pesi (atleta e bici), dei coefficienti di resistenza dell’aria (considerando la posizione nel gruppo e le caratteristiche dei tuoi materiali) e della pendenza del punto dove ti trovi per calcolare la velocità con cui muovere il tuo avatar rispetto al percorso e rispetto agli altri. La potenza rilevata dal tuo rullo può non coincidere con quella del tuo misuratore di potenza, è normalissimo, perché?
Semplicemente perché la potenza viene rilevata in punti diversi, quindi, a parità di generazione di lavoro (energia) dobbiamo considerare che, misurandola in punti diversi, noteremo rilevazioni diverse. Per esempio la potenza rilevata su uno spider sarà diversa da quella misurata a valle della trasmissione in quanto un piccola parte verrà dissipata (un discorso analogo viene fatto quando viene dichiarata la potenza di un motore di una macchina sulle ruote o sull’albero per esempio). Parto, ovviamente, dal presupposto di misuratori perfettamente tarati.
Lo stesso discorso vale, per esempio, sulla misurazione rilevata su un pedale o su uno spider: il pedale misurerà qualcosina in più perché per arrivare al punto di rilevazione dello spider dobbiamo passare dai cuscinetti del pedale, dalle pedivelle, dall’asse (se considero anche pedale sinistro). Se poi aggiungiamo anche eventuali forze che non concorrono alla cinematica della pedalata allora il discorso si complica ulteriormente. Partendo da questi presupposti possiamo quindi estendere il discorso ed arrivare a valle della trasmissione, dove entrano in gioco altre cose come la tensione e l’usura della catena ecc ecc.
Arrivo al sodo dell’articolo: Zwiftpower ha recentemente, ha introdotto una nuova funzionalità chiamata appunto DUAL RECORDING che permette di sovrapporre i dati di molteplici sorgenti di potenza. Questa cosa è anche “obbligatoria” per certi eventi, per poter entrare in classifica.
In cosa consiste? Devi avere pedalare su un rullo smart ed avere un PowerMeter installato sulla tua bici (indistintamente basato su spider/pedali/pedivella…). Il rullo trasmetterà i dati al software e contemporaneamente registrerai quelli del tuo PowerMeter tramite il computer da manubrio (SRMPC8, Garmin…). Una volta finito l’evento avrai la possibilità di sovrapporre i due profili di potenza e quindi verificare l’effettiva precisione della misurazione del tuo rullo nei confronti del tuo riferimento (che si suppone sia il PowerMeter che usi durante le tue uscite “reali” all’aperto). In questo modo si rende abbastanza più difficile manomettere il misuratore (perché devi farlo in maniera pressoché analoga su entrambi i dispositivi) e puoi farti una idea di come confrontare i tuoi valori indoor e quelli all’aperto (anche se, per svariate ragioni, il tuo profilo di potenza indoor non e’ facilmente paragonabile a quello outdoor).
Per fare questo basta andare nel menu di ANALISI del sito di Zwiftpower, selezionare un evento registrato e caricare il file del tuo misuratore.
Una volta caricato i dati hai dei comodi comandi per selezionare la parte che vuoi analizzare (eventualmente puoi trimmare dati non interessanti per sincronizzare le misurazioni).
Quello che ti viene reso è una cosa come questa:
In questo caso, si vede dalla prima immagine, il margine di errore e’ pressoché irrisorio in quanto io ho usato la SRMSmartIT che ha la misurazione direttamente nello spider (usa un normalissimo PowerMeter SRM su spider) e non sul rullo quindi a valle della trasmissione, per questo posso essere sicuro che la misurazione sia “esattamente” la stessa.
Ho visto delle comparative (rullo/misuratore) dove lo scostamento arrivava anche al 15/20% in questo caso è ovvio che parliamo di aria fritta perché pedalare a 300w o a 360 durando la stessa fatica rappresenta una cosa abbastanza utopistica.
Un altro campo interessante di utilizzo di questa funzione potrebbe essere quello di analizzare come entrambi i misuratori si comportano al variare del tempo (specialmente sui rulli l’effetto calore dovuto alla generazione di resistenza può inficiare il calcolo della potenza durante la seduta) ed al variare della cadenza (a basse cadenze, ossia dove il carico di forza è maggiore, la rilevazione potrebbe essere diversa da alte cadenze per esempio).
Concludo quindi con invitarvi a fare queste prove, tutti i software ed i servizi indicati sono assolutamente gratuiti e la registrazione non comporta nessun impegno. Credo che questo possa essere di aiuto per conoscere meglio gli strumenti che state usando al fine di ottenerne il massimo! Se poi avete qualche dubbio sarò felice di darvi una mano o un consiglio. Buone pedalate!
Il nuovo firmware dei pedali X-Power introduce due importanti funzionalità:
La possibilità di avere una configurazione SINGOLA
La possibilità di dire al sistema che vogliamo fare allenamenti MONOPODALICI (una gamba sola alla volta)
Parlando del primo punto, ossia della configurazione come sistema singolo, il misuratore e’presente SOLO sulla parte destra (che rappresenta appunto il dispositivo principale).
I dati rilevati nella modalità singola, dal pedale destro, vengono raddoppiati e mandati all’unità da manubrio. In poche parole, se a destra stai facendo 125w, il tuo PowerControl8 o il tuo Garmin ti mostrerà 250w. Ovviamente non è possibile visualizzare il bilanciamento della pedalata, essendo appunto presente una sola fonte di informazione (pedale destro).
Un sistema SINGOLO può sempre essere trasformato in DOPPIO acquistando l’ESTENSIONE: quando passi da singolo a doppio è necessario, come indicato dalla app stessa, effettuare nuovamente la procedura di installazione per assicurarsi di aver correttamente calibrato il nuovo pedale sia dal punto di vista dell’offset sia da quello dell’angolo di montaggio.
Quando acquisti un pedale SINGOLO ti viene fornito il pedale DESTRO con il misuratore ed il relativo cavetto usb magnetico di ricarica ed un pedale SINISTRO (identico al destro) con asse senza misuratore.
L’ estensione consiste nel pedale SINISTRO con misuratore ed il cavetto di ricarica; per farla breve, se uno acquista un singolo e poi l’estensione si trova con un pedale DESTRO e due SINISTRI (uno con misuratore ed uno senza).
La possibilità, nel nuovo firmware, di poter selezionare il sistema come SINGOLO, ti da la possibilità di poter utilizzare il tuo sistema X-Power anche nel caso in sui il pedale sinistro abbia dei problemi. Se i problemi sono sul destro non e’possibile utilizzare il sinistro solamente essendo il destro il dispositivo principale.
In merito agli allenamenti MONOPODALICI, abbiamo voluto introdurre questa opzione per ottimizzare il protocollo di comunicazione tra i due pedali e migliorare il modo in cui viene rilevata la potenza. Possiamo in qualsiasi momento selezionare questa opzione dalla app (non è possibile via computer da manubrio essendo un comando custom di SRM).
Io consiglio di lasciare questa opzione attiva esclusivamente durante gli esercizi monopodalici, negli altri casi va benissimo la condizione di default (disattivato).
Questi i prodotti nello shop SRM Italia, disponibili al momento ma le scorte sono ancora molto limitate fino a che la produzione in italia non andrà a completo regime:
Il bilanciamento della pedalata è sempre stato un argomento che ha suscitato molto interesse e curiosità nel mondo del ciclismo ed a volte, secondo il mio modesto parere (non sono un biomeccanico) anche molto sovra-considerato.
Parto a bomba con il mio punto di vista: è importantissimo, quando andiamo in bicicletta, avere una posizione corretta, questa è ovviamente una base molto solida perché passiamo davvero parecchio tempo appoggiati sulla sella e sul manubrio ripetendo continuamente lo stesso movimento. Allo stesso tempo è anche importante non perdersi troppo in dettagli che sono veramente infiniti e molto spesso i difetti sono “apparenti” mentre nella realtà sono caratteristiche: il corpo umano è una macchina molto complessa e, soprattutto, non siamo tutti uguali.
Vedo troppo spesso gente impazzire per nuove metriche (sia inerenti alla posizione in sella sia inerenti alla performance). Alla fine si rischia di perdere di vista l’obiettivo finale: ottimizzare il nostro rendimento.
Scrivo questo perché oramai sul computer da manubrio abbiamo una dashboard che ti fa girare la testa e quando scarichiamo un file per analizzarlo abbiamo una marea di grafici e numeri che sono veramente difficili da interpretare correttamente.
Non mi dilungo sulle metriche di performance, perché l’argomento di oggi è l’analisi del bilanciamento: potenza a destra verso potenza a sinistra.
Partiamo dall’hardware: il misuratore di potenza che ci permette di estrapolare questo dato (che rappresenta poi il cuore di questo articolo).
Abbiamo, essenzialmente due casi:
un solo misuratore: spider
due misuratori differenti: pedali o pedivelle
Nel primo caso, la misurazione nello spider, NON PERMETTE LA MISURAZIONE INDIPENDENTE DELLA SPINTA DESTRA E SINISTRA SEPARATA.
Che sia chiaro: non può esistere uno spider che misura indipendentemente i due valori. Questo, semplicemente, per una banale questione fisica: lo spider misura, nel fulcro di applicazione delle forze, tutte le componenti che vengono utilizzate dalla trasmissione: quindi dalla parte destra e dalla parte sinistra le forze vengono applicate sull’asse e poi, attraverso lo spider, vanno a finire alle corone per muovere la catena. Quello che alcuni misuratori basati su spider forniscono, in termine di metrica di bilanciamento destro/sinistro, è una stima basata sulle spinte applicate sui 360 gradi della rivoluzione della pedalata: tutte le componenti che avvengono sulla spinta a prevalenza di gamba destra e tutte le componenti che avvengono con la spinta a prevalenza sinistra: una sorta di 0-180 gradi e 180-360. Tutto questo perché la componente di spinta è sempre molto maggiore rispetto a quella di trazione.
Nel secondo caso, invece, la misurazione che avviene sui pedali o sulle pedivelle (ah, ovviamente NON CONSIDERO I MISURATORI SINGLE SIDE, ossia quelli presenti solo su un pedale o su una pedivella, dove risulta IMPOSSIBILE calcolare il bilanciamento in quanto il sensore è assente). In questo caso abbiamo 2 misuratori indipendenti, uno a destra ed uno a sinistra e quindi siamo in grado di ISOLARE COMPLETAMENTE LE FORZE in maniera totalmente indipendente: a destra misuro spinta + trazione cosi come a sinistra. Non devo quindi “approssimare” nessun dato e supporre che la componete di trazione sia pressoché nulla rispetto a quella di spinta come sono obbligato a fare nello spider.
Quindi, almeno a prima vista, sembra che la soluzione perfetta e pulita sia la seconda giusto? Io, ovviamente, essendo famoso per essere sempre contro tutto e tutti, non la vedo cosi. Cercherò di dare le mie motivazioni.
Piccola premessa: occupandomi di misuratori di potenza, focalizzerò la discussione su questo e cercherò di analizzare la questione sotto questo punto di vista.
Innanzitutto, secondo me, il numero secco di bilanciamento non dice nulla in termini di biomeccanica: per avere una informazione “solida”su cui lavorare hai bisogno di capire il profilo della spinta, quella che io chiamo la caratteristica e vedere se sono presenti dei difetti i quali, anche se sono molto piccoli, vengono ripetuti ad ogni pedalata, quindi se consideriamo una cadenza media di 80rpm per 60 minuti in un ora moltiplicati per le ore passate in sella la cosa diventa “impegnativa”. Quindi analizziamo bene le dinamiche di spinta, lungo i 360 gradi.
Qua mi nasce il vero e proprio dilemma: se ho due misuratori, uno a destra ed uno a sinistra chi mi dice che siano entrambi perfetti o, quantomeno, abbiano lo stesso errore?
Partiamo da un punto di vista onesto: un PowerMeter davvero fatto bene, ma fatto veramente bene, ha un margine di errore di +/- 2%. Occhio gente, intendo un margine di errore vero, conseguentemente verificato da studi indipendenti, pubblicazioni e ricerche non da quello che il produttore scrive sulla scatola oppure da cosa il venditore ti dice.
Quando dico margine di errore dico la differenza tra la misura rilevata e la potenza veramente impressa. Un margine di errore si calcola davvero in maniera complessa, rischiando di annoiarvi, elenco alcuni punti cardini di un test di un misuratore non fatto nel sottoscala, come molto spesso trovo in giro:
consistenza al variare del tempo: stesse condizioni, oggi deve misurare come ieri
consistenza al variare della condizioni atmosferiche: 300w sono gli stessi con la pioggia o con il sole, a 30 gradi o a -5 ecc ecc
consistenza al variare del fondo stradale: 300w impressi sul disconnesso corrispondono a 300w in pista
consistenza al variare delle circostanze: 300w a 50rpm sono, fisicamente, 300w misurati a 100rpm
… e cosi via.
Tutto questo per levare subito di torno quelli che dicono: ma so che il mio PowerMeter misura 20w in meno quindi io mi baso su questo e vado avanti. Ora io dico: ma se il PowerMeter misurasse 20w in meno sempre, allora perché il produttore non lo avrebbe tarato correttamente affinché sia perfetto? Probabilmente perché quei 20w in meno non sono consistenti: sono -20 oggi, +15 domani, -5 se fatti ad una cadenza, sono perfetti se è freddo ecc.
Quindi abbiamo capito che la questione del dato rilevato è molto delicata. Pensiamo allora se i PowerMeter sono 2 e sono indipendenti: partiamo quindi dalla soluzione migliore (e abbastanza remota) che rappresenta il top: due PowerMeter perfetti (il pedale destro ed il sinistro per esempio) dove il margine di errore è compreso tra+/- 2%. Questo significa che a destra, per esempio, puoi avere -2 ed a sinistra +2. Diciamo che tu sia perfettamente bilanciato: 50% e 50%. Con la soluzione di cui sopra (rappresentata appunto dal caso migliore di PowerMeter ottimi) potresti facilmente visualizzare 49/51% e quindi, andresti nel panico.
La soluzione dello spider, per esempio, non è affetta da questa problematica perché, anche se il misuratore fosse palesemente tarato male, per esempio una sovrastima di 5%, questo errore si porterebbe dietro su tutti i 360 gradi (ammesso che il misuratore sia “bilanciato” bene, ovviamente se tira dati a caso il discorso decade totalmente) ed avresti uno scarto più o meno costante, ma il profilo della pedalata (e quindi la ricerca di eventuali difetti) sarebbe più veritiera rispetto alla normalità.
Il rischio quindi di avere un dato molto inquinato di bilanciamento se abbiamo due misuratori indipendenti si amplifica in maniera molto ampia e rischia di dare informazioni molto forvianti, specialmente se i misuratori non sono top oppure necessitano di installazioni particolari che potrebbero pregiudicare la misurazione da una o dall’altra parte (o da entrambe).
Ovviamente qua si aprirebbe un mare di discussioni, specialmente biomeccaniche, ma credo che divagheremmo troppo rispetto all’aspetto puramente tecnico della misurazione del bilanciamento con il sensore di potenza che mi ha dato lo spunto per scrivere queste righe.
La soluzione ottimale per la scelta del misuratore quindi? Secondo me non esiste una soluzione universale, ma deve essere ponderata a seconda dell’utilizzo in quanto ognuno ha le sue esigenze. Quello che consiglio io è semplice: assicurati di stare bene in bici, affidati ad un professionista se credi di averne bisogno, evita gli improvvisati (a volte tu o un semplice “biciclettaio” con esperienza avete più occhio di un sedicente guru). Non cercare la perfezione che non esiste… il corpo stesso non è perfettamente simmetrico (pensa al solo fatto della parte muscolare predominante) e soprattutto, cosa che sento dire spessissimo, se il tuo ciclocomputer ti dice che pedali meno a destra, non cercare di spingere di più con la destra, ma cerca di capirne il motivo, vedrai che a volte è del tutto normale.
Ovviamente il discorso cambia se hai subito infortuni, traumi o altro. In questo caso a maggior ragione devi affidarti a professionisti in grado di analizzare bene la situazione del tuo corpo e del tuo setup!
Partiamo dalle basi e prestiamo bene attenzione alle unità di misura ed alle abbreviazioni.
Parliamo ora un po di fisica, termodinamica e biologia:
la caloria (cal) è definita dalla termodinamica come l’energia necessaria per far aumentare 1 grammo di acqua distillata (da 14,5 a 15,5 gradi centigradi) alla pressione di 1 atmosfera
la grande caloria (kcal o Cal) rappresenta tutto quanto detto sopra eccetto la quantità di acqua distillata che passa da 1 a 1000 grammi. Detto questo la grande caloria corrisponde a 1000 calorie.
La grande caloria è utilizzata in biologia per quantificare l’apporto energetico di una certa quantità (in genere espressa in grammi) di un determinato alimento ed in fisiologia per misurare il consumo energetico del proprio organismo.
Detto questo possiamo introdurre il joule (J) che rappresenta nel sistema internazionale (SI) l’unità di misura dell’energia.
La relazione che lega la caloria al joule è la seguente:
1 cal = 4,184 j
oppure
1 Cal = 1 kcal = 4184 J = 4,184 kJ
Siamo quindi arrivati al punto che, orientativamente, 1 kcal equivale circa a 4 joule. Tutto chiaro?
Passiamo ora alla bicicletta: siccome quando pedaliamo il nostro organismo brucia energia (per questo dobbiamo alimentarci in maniera adeguata) vogliamo capire quanta energia abbiamo consumato durante il nostro sforzo (non entro nel merito del tipo di combustibile utilizzato, ma mi riferisco solamente al valore).
La potenza e’misurata per semplicità in Watt in quanto le unità di misura in gioco, riguardando appunto energia su tempo, sarebbero joule su secondi (j/s).
Il nostro misuratore di potenza (PowerMeter) ci permette di misurare in maniera precisa e puntuale questa energia, perché ha a disposizione tutte le informazioni relative alla potenza meccanica generata nel tempo del nostro allenamento o della nostra corsa.
Il consumo energetico, espresso in kJ è cosi definito:
kJ = (Pm x t x 60 )/ 1000
dove:
Pm rappresenta la potenza media espressa in Watt
t indica il tempo espresso in secondi
Questo valore, in kJ, è il valore che leggete nel vostro SRM PowerControl8.
Ma abbiamo esordito dicendo che il consumo energetico viene espresso in kCal e non in kJ. Come possiamo quindi “trasformare” questo parametro in calorie per facilmente compararlo con quel parametro che leggiamo comunemente in qualsiasi alimento? Andiamo quindi avanti…
Dobbiamo ora chiarire un punto molto importante: abbiamo parlato di energia meccanica, ossia l’energia che il nostro corpo ha trasferito alla catena per muovere la nostra bicicletta. A fronte di 1000 kJ di energia meccanica consumata (quella che leggo nel PowerControl8 per esempio) il mio corpo ne ha prodotta circa 4 volte tanta per mantenere le funzioni vitali del corpo. Valutiamo un efficienza di circa il 25% del nostro organismo.
Allora, ritornando ai numeri, se nel mio PowerControl8 leggo 1000 kJ trasferiti significa che il mio corpo ne ha prodotti 4000 (abbiamo detto che l’efficienza è circa del 25%).
Andando avanti con il calcolo possiamo dire che i 4000 kJ prodotti corrispondono a 1000 kcal (ricordiamo che per trovare le calorie a partire dai joule dobbiamo dividere per circa 4).
Il risultato è quindi più semplice di quanto sembra:
se sul PowerControl8 leggo, nel campo dell’energia consumata, 2500 kJ, questi corrispondono a 2500 Cal consumate dal nostro organismo.
Tutto questo perché non è possibile, se non con strumenti molto particolari come i metabolimetri per esempio i quali analizzano i gas immessi nel corpo e quelli emessi, misurare cosa succede nel nostro corpo. Valutando l’energia meccanica (ovviamente se la misura del vostro PowerMeter è precisa ed accurata) riusciamo ad ottenere una ottima stima del consumo energetico.
Per anni, prima dell’avvento dei misuratori di potenza, era molto comune utilizzare un algoritmo che, in base all’età, il sesso, il peso, i battiti cardiaci attuali e quelli a riposo e la durata dello sforzo dava una stima (a volte molto distante dalla realtà) dell’attività del nostro organismo.
Mi viene ora in mente uno studio che fu fatto qualche anno fa durante un intero giro bio (under23) riguardo al consumo durante una corsa a tappe. I dati che furono raccolti con i PowerMeter SRM servirono appunto per quantificare tale stress e permettere ai nutrizionisti di avere le migliori informazioni possibile per il reintegro.
Visto che oggi questo argomento è molto caldo e sentito (alla fine la benzina è una cosa indispensabile in qualsiasi motore) spero che questa lettura abbia chiarito qualche vostro dubbio!
Modalità Zwift: abilitata o no? Cosa significa? A cosa serve? Come devo mettere questo parametro? Perché esiste?
Partiamo dalle basi: il bluetooth.
Il bluetooth sta entrando (è entrato) abbastanza forte nel campo dei sensori di fitness fino a poco tempo da dominato in maniera più o meno assoluta da Ant+.
Dalla sua il bluetooth ha il fatto, non indifferente, che tutti i dispositivi mobili (telefoni cellulari o tablet) supportano nativamente (sia dal punto di vista hardware che software) questa interfaccia. La stessa cosa non e’valida per Ant+, basti pensare al mondo Apple: nessun chipset Ant+ è presente su iPhone ed iPad.
Si tratta quindi di una interfaccia molto stabile e collaudata per quanto riguarda l’hardware ed il software, ma non troppo matura come Ant+ nel mondo dei sensori e protocolli fitness, basta che tu cerchi la documentazione in rete e ti accorgerai subito di come è frammentata ed “incompleta” rispetto al buon vecchio Ant+.
Veniamo a noi: quando, come nel caso dei pedali, hai due dispositivi che rilevano dati puoi avere due scenari:
Scenario classico: la tua unità da manubrio rileva il pedale destro ed il pedale sinistro in maniera indipendente
Scenario alternativo: la tua unità da manubrio rileva il pedale principale (il destro nel caso dei pedali SRM Exakt ed X-Power) ed il pedale secondario (il sinistro in questo caso) rimane nascosto ma trasmette i suoi dati al principale il quale si preoccupa di trasmetterli a sua volta al ricevitore (che sia un computer da manubrio o un software)
La modalità Zwift non è altro che lo scenario alternativo: la abbiamo chiamata cosi perche al momento solo questo software supporta questa modalità quindi, se utilizzi questi pedali DEVI usare la app ed ABILITARE il relativo parametro.
Una volta abilitato i pedali verranno riavviati e le relative app si connetteranno automaticamente:
Mi raccomando, quando torni a pedalare fuori tieni questo parametro disabilitato.
Nota: la modalità Zwift NON HA NESSUN EFFETTO sulla comunicazione Ant+ in quanto tale protocollo non prevede la connessione con più dispositivi quindi via Ant+ sempre e solo il dispositivo principale sarà visibile e si preoccuperà lui direttamente di raccogliere e collezionare i dati del dispositivo secondario.
Usando #SRMPC8, dispositivo esclusivamente Ant+ per quanto riguarda la comunicazione con i sensori (PowerMeter, Velocità, Fascia cardio e bilancia).